È stato pubblicato il rapporto OCSE Geographic Variations in Health Care. Già nel sottotitolo What do we know and what can be done to improve health system performance? (Cosa sappiamo e cosa possiamo fare per migliorare i risultati dei sistemi sanitari?) vengono dichiarate le intenzioni del report: monitorare, Paese per Paese, l’evoluzione dei vari sistemi sanitari, valutare i dati presentati e dare l’opportunità di riflettere sulle luci e ombre che sono presenti un po’ ovunque. In particolare, nel capitolo 10 viene presentata la situazione dell’Italia, confrontando i dati di nove indicatori, riferiti ad attività e procedure, nel periodo 2007/2011, nelle diverse zone del Paese. La variabilità dei dati per alcuni degli indicatori considerati dovrebbe indurre, secondo gli esperti internazionali, a porsi delle domande riguardo all’efficienza e all’equità dei diversi sistemi regionali. L’incidenza relativa al parto cesareo, alle procedure e ai test diagnostici in cardiologia, è di almeno due volte superiore nelle aree dove è presente una maggiore attività, rispetto a quelle con minore attività. Viceversa, le differenze sono minime per altri indicatori, come la percentuale di ricoveri (in diminuzione in modo diffuso, in tutto il Paese) e l’isterectomia.
Uno sguardo alla carta geografica ci dice che per una donna che vive nel sud Italia la possibilità di partorire con taglio cesareo è notevolmente più alta della media: la mappa mostra chiaramente, nella differenza tra il nord e il sud del Paese, che la variazione è sei volte maggiore fra gli indici più alti e quelli più bassi (664 vs 111 per 1,000 nati vivi); la percentuale di interventi per protesi al ginocchio in Italia è più bassa (96 per 100.000) che in Australia, Svizzera, Finlandia, Canada e Germania (circa 200 per 100.000 su una popolazione maggiore di 15 anni di età).
Il rapporto suggerisce che un certo numero di fattori influenzano le prestazioni sanitarie, ad esempio, nel caso della protesi al ginocchio, lo stato socio- economico del paziente e la discrezionalità del medico possono modificare sostanzialmente gli indici percentuali.
Le istituzioni italiane, rileva il rapporto, hanno preso seriamente in considerazione le variazioni che questi dati riportano e hanno, di conseguenza, migliorato i servizi nelle aree prese in esame. Ad esempio, gli obiettivi regionali indicati per le percentuali di parti cesarei hanno probabilmente contribuito al diminuire l’incidenza nel 2012, in modo particolare nelle Regioni che registravano i tassi più alti. Anche il maggiore impulso che è stato dato a programmi di monitoraggio della qualità (PNE - Programma Nazionale di valutazione Esiti, Griglia LEA) e dell’efficienza (Piani di rientro e riqualificazione) hanno contribuito alla riduzione costante dell’inappropriatezza.
Il rapporto suggerisce di rivolgere ulteriori sforzi nel campo della trasparenza: una più sistematica comunicazione pubblica dei report sugli alti costi sostenuti e sui volumi di attività può essere utile a far crescere la consapevolezza sia tra gli operatori che tra il pubblico. In questa direzione si sono indirizzate politiche sanitarie rivolte agli operatori tese a fornire loro un feedback da parte dei pazienti (in Belgio e in Canada, ad esempio) e incentivi economici (in Inghilterra, Francia, Corea). In altri casi, i pazienti possono essere messi in grado di partecipare attraverso strumenti di decision maker e di misura degli outcome dopo operazioni chirurgiche (come accade, ad esempio, in Svezia e in Gran Bretagna).
Il report è stato presentato dall’OECD e dalla Fondazione Bertelsmann il 16 settembre a Berlino allo scopo di discutere i risultati del rapporto con gli stakeholders tedeschi.
Per approfondimenti:
- Report Geographic Variations in Health Care: What do we know and what can be done to improve health system performance? OECD Health Policy Studies, OECD Publishing, 2013 (LINK)
- From Geographic Variations in Health Care - Chapter 10, Italy. Fabrizio Carinci, Francesco Di Stanislao, Fulvio Moirano (Agenas) Carla Ceccolini, Flavia Carle, Francesco Bevere (Ministero della Salute) (LINK)