osservatorio buone praticheIntervista con la dott.ssa Lucia Borsellino, Responsabile del coordinamento dei programmi di sviluppo e ricerca dell'AGENAS e della formazione manageriale e l'Avv. Wanda Giorgione, coordinamento Staff legale, Direzione Generale.

Indicazioni specifiche e dettagliate per le Regioni e le aziende sanitarie, quelle contenute nel Piano nazionale anticorruzione 2016 recentemente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Una sezione che ha raccolto, come si legge nel documento, il frutto del lavoro svolto dai tavoli tematici ANAC, AGENAS, Ministero della Salute. Qual è stato in particolare il contributo dell’Agenzia?

L’Agenzia ha coordinato il lavoro dei tavoli tematici che hanno visto la partecipazione di diverse istituzioni e di esperti di diverse aziende sanitarie per i singoli settori di interesse. In particolare l’Agenzia ha avuto il ruolo di trasferire, in previsione delle misure che oggi formano oggetto di specifiche indicazioni del PNA 2016, le proprie conoscenze, esperienze, il metodo e la disponibilità degli strumenti operativi in uso che conferiscono alle azioni proposte carattere di concreta fattibilità e misurabilità.

Il PNA 2016 evidenzia la centralità della formazione del RPC, una figura finora poco valorizzata e che diventa sempre più decisiva nella costruzione di un’azienda chiara, trasparente ed efficiente. Su quali aspetti formativi è necessario investire?

Il RPC o meglio il Responsabile per la prevenzione della corruzione e la trasparenza (RPCT) - ormai è previsto un unico responsabile in materia di trasparenza e di prevenzione della corruzione - oggi è senz’altro una figura di rilievo sia nel raccordo tra le funzioni strategiche aziendali e la direzione generale sia nelle relazioni istituzionali esterne con l’Autorità Nazionale e le altre istituzioni coinvolte.
Per tale ragione, nel PNA 2016 ne è stato ulteriormente definito il profilo, il ruolo e le funzioni affinché le scelte delle Direzioni strategiche siano orientate verso figure dotate di caratteristiche che possono essere riassunte in tre componenti principali: 1. conoscenza dell’organizzazione e competenza maturata in settori strategici della stessa, 2. indipendenza, 3. rettitudine. La formazione, in questa prospettiva, è la più importante forma di investimento a lungo termine che deve essere assicurata dalle organizzazioni sanitarie a partire dai RPCT e, a cascata, a tutte le articolazioni aziendali con particolare riguardo ai livelli intermedi di responsabilità che sovraintendono ai singoli processi organizzativi e decisionali.

In che misura l’ultimo documento ANAC rappresenta un ulteriore passo in avanti nella messa in sicurezza del sistema sanitario dal rischio di maladministration?

La messa in sicurezza del sistema sanitario risiede proprio nella sua corretta organizzazione. Per preservarla dal rischio di comportamenti devianti dall’interesse generale e quindi opportunistici o corruttivi, occorre ricorrere a tutti gli strumenti possibili per rafforzare la trasparenza dei processi e dei procedimenti così da mettere in chiaro i singoli passaggi e i livelli di responsabilità. Ciò non solo scoraggia tali comportamenti ma induce il sistema a rileggersi dentro e a porre in essere interventi correttivi rispetto a omissioni, carenze organizzative, disfunzioni e sprechi. Il tutto a garanzia non solo della legalità ma anche dell’efficienza e della qualità del servizio per i cittadini. Si pensi al settore degli acquisti, dove il rischio corruttivo potenzialmente legato alle relazioni esterne ed alle ingenti risorse impiegate, può tradursi in vantaggi individuali e in sprechi a danno della collettività. Allo stesso modo, per fare un altro esempio, il settore dell’attività libero professionale, se non correttamente regolamentato, si traduce anch’esso in vantaggi individuali e in un aumento dei tempi di attesa per i cittadini inclusi nelle liste di attesa per le prestazioni da erogarsi in regime istituzionale.

Quali sono i prossimi impegni di AGENAS sul fronte dell’Anticorruzione?  

La collaborazione con il Ministero della Salute e l’ANAC su questo fronte è sistematica e continuativa. Oltre ai lavori di aggiornamento delle misure che saranno contenute nei prossimi PNA e che continueranno ad impegnare i tavoli tematici su singoli ambiti specifici, un più recente ambito di collaborazione sarà quello relativo ai controlli e alle verifiche. In una logica di miglioramento continuo del sistema è fondamentale, infatti, verificare se le indicazioni fornite sono osservate e applicate e con quale grado di effettività e di risultato. I prossimi mesi, come annunciato dal Ministro Lorenzin e dal Presidente Cantone, segneranno un passo in avanti nel sistema dei controlli per i quali ANAC si avvarrà anche delle expertise di AGENAS e del Ministero della Salute, oltre che dei NAS e di altri Corpi dello Stato. Il valore aggiunto di questo nuovo modo di operare in sinergia tra istituzioni è la condivisione di strumenti, informazioni e metodologie, ovvero un approccio al fenomeno della corruzione in sanità di tipo preventivo, multidisciplinare e integrato, che siamo certe ci consentirà di valorizzare, rafforzare e diffondere le buone pratiche e le leve su cui risiede la sostenibilità del sistema.

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