“La valutazione delle singole Scuole di Specializzazione in Medicina anche sulla base di specifici indicatori di performance assistenziale elaborati dall’AGENAS, in linea con la sua mission di struttura sempre più dedicata alla misurazione del sistema sanitario, è una base di garanzia della qualità della formazione post universitaria dei futuri medici specialisti, che sono già ad oggi tra i più stimati al mondo”.
È quanto dichiara il Presidente dell’AGENAS Luca Coletto all’indomani della pubblicazione del decreto sui nuovi parametri per l’accreditamento delle Scuole di Specializzazione in Medicina che introduce indicatori di performance assistenziale suddivisi per: Area economica (efficienza gestionale, produttiva ed economico-finanziaria), Area sanitaria e qualità dell’assistenza (in termini di volumi ed esiti, qualità e sicurezza ed umanizzazione delle cure) e Aree trasversali (comprendenti le dimensioni dell’equità, dell’organizzazione, della sostenibilità e della trasparenza).
“Questo nuovo sistema di monitoraggio delle Scuole di Specializzazione Medica che si basa anche sugli indicatori di performance assistenziale messi a punto dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, compresi quelli relativi ai volumi ed esiti delle cure - prosegue il Direttore Generale di AGENAS Francesco Bevere - consentirà ai giovani medici di formarsi in quelle strutture ospedaliere e territoriali del SSN che anche per complessità e casistica presentano i requisiti necessari per affrontare in maniera adeguata le sfide derivanti da modelli di cure e organizzativi in continua evoluzione, grazie al progresso scientifico e tecnologico.”
“L’introduzione di questo sistema di valutazione, fortemente voluto dal Ministro Lorenzin, che ha messo a disposizione dell’Osservatorio Nazionale della formazione medico-specialistica il know-how dell’AGENAS, farà sì che il processo di accreditamento delle Scuole di Specializzazione in medicina sia sempre più improntato ai principi di qualità, efficacia degli interventi specialistici, trasparenza e meritocrazia” - conclude Bevere.