Monitor 47

Monitor 47 (21)

 Il contributo illustra come in oncologia la telemedicina stia ampliando i propri orizzonti e ci siano condizioni favorevoli per l’adozione di soluzioni di telemonitoraggio e telecontrollo, oltre che nuove forme di patient empowerment. L’adozione di piattaforme flessibili e configurabili consentirà, secondo gli autori, di definire obiettivi specifici di natura clinica, relazionale o di carattere organizzativo a partire dalle esigenze differenziate dei diversi sistemi regionali. Il successo delle iniziative richiederà di privilegiare a progetti a carattere non-sperimentale che coinvolgano una ampia platea di beneficiari, la ridefinizione dei processi organizzativi e l’inclusione di nuove figure professionali, e il monitoraggio degli interventi con indicatori di esito e processo. Nelle conclusioni vengono indicate le principali sfide da affrontare: dall’interoperabilità dei sistemi alla riorganizzazione e formazione del personale sanitario, fino all’analisi dei dati e alla gestione di nuove forme di relazione con i pazienti.

Giovedì, 28 Luglio 2022 17:04

La sanità digitale è già tra noi

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 La presentazione sottolinea come, rispetto al numero precedente della Rivista già dedicato al tema della sanità digitale, questo approfondisca le opportunità e modalità di erogazione delle prestazioni e dei servizi tramite telemedicina e intelligenza artificiale, con uno sguardo alla territorialità. Due sono i punti cruciali legati all’Agenzia in ambito di sanità digitale: il ruolo affidatole dal Parlamento come Agenzia nazionale proprio per la sanità digitale e la definizione della Piattaforma nazionale di telemedicina. Come soggetto attuatore dei Servizi che abilitano la Piattaforma, Agenas si è fatta promotrice dell’acquisizione di proposte da parte di operatori economici operanti sul mercato, allo scopo di superare le disparità territoriali grazie all’integrazione tra servizi sanitari regionali e piattaforme nazionali. La presentazione, nelle conclusioni, vuole sottolineare la finalità di questo numero: quella, tra l’altro, di collaborare dal punto di vista tecnico, operativo e organizzativo con Regioni, Province Autonome e aziende sanitarie per l’efficienza, la qualità e la sicurezza delle cure.

Giovedì, 28 Luglio 2022 17:03

Il governo della sanità digitale

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 L’editoriale introduce i contributi che compongono un numero monografico della rivista dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari Regionali che offre una panoramica sull’utilizzo degli strumenti di sanità digitale in aree specifiche come l’oncologia, il diabete, le malattie neurodegenerative, cardiocircolatorie. Inoltre, l’editoriale commenta i contenuti che completano l’ampio tema della digital health sottolineando da una parte la complessità degli aspetti organizzativi associati all’implementazione degli strumenti di intelligenza artificiale e telemedicina, e dall’altra segnalando esperienze specifiche di assistenza territoriale. Nelle conclusioni, l’autore ricorda come quelli proposti nel numero siano contributi che integrano altri approfondimenti pubblicati di recente dalla stessa rivista e disponibili alla consultazione sul sito dell’Agenzia: dalla definizione degli standard delle centrali operative fino al documento, predisposto con Ministero della salute e Dipartimento per la trasformazione digitale, sui punti di contatto e di raccordo tra la Piattaforma nazionale di telemedicina e il Fascicolo sanitario elettronico.

Partendo dall’esperienza della recente emergenza sanitaria, dagli investimenti previsti dal Pnrr, passando per il Piano nazionale della cronicità e le Linee guida nazionali del Ministero della salute, il contributo descrive inizialmente il contesto nel quale si sviluppa e si potenzia il ruolo della telemedicina, per poi approfondire il modo in cui la sanità digitale può contribuire alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale e alla presa in carico del paziente cronico. Vengono descritti la governance e le fasi dell’investimento per la promozione e l’adozione di soluzioni di telemedicina, la Piattaforma nazionale di telemedicina e gli ambiti di applicabilità dei servizi regionali di sanità digitale, senza dimenticare il ruolo del Gruppo di Lavoro sulla telemedicina costituitosi presso Agenas. Nelle conclusioni si sottolinea quanto l’importanza che il Pnrr dà alla telemedicina rappresenti una grande opportunità e responsabilità sia in tema di risorse impiegate, sia anche, e soprattutto, di prestazioni offerte ai cittadini.

 Premessa del contributo è l’avviso per la Piattaforma nazionale di telemedicina pubblicato da Agenas il 18 marzo 2022 attraverso il quale affidare la progettazione, realizzazione e gestione dei servizi della Piattaforma che dovrà erogare i servizi di sanità digitale, permettendo tra l’altro di colmare il divario tra le disparità territoriali. In particolare, l’articolo prende in considerazione le funzionalità della Piattaforma e fa riferimento, nel dettaglio, alla Sezione I di uno degli allegati dell’avviso che descrive le caratteristiche tecniche della Piattaforma stessa. Vengono sinteticamente presentati i servizi di telemedicina e la loro definizione, i casi d’uso e il modello logico-funzionale che divide la Piattaforma nazionale in servizi minimi e abilitanti. Dall’armonizzazione delle varie componenti del modello deriva il buon esito della programmazione, del governo e del monitoraggio dei processi di telemedicina sul territorio nazionale.

 Le malattie neurologiche portano ad un accumulo progressivo di disabilità che purtroppo non favorisce la continuità assistenziale e terapeutica, creandosi delle cesure tra fasi di gestione della malattia, ambienti di cura e figure professionali coinvolte. La pandemia ha aggravato ulteriormente questa situazione acuendo anche l’isolamento del paziente. Il contributo concorda con la letteratura generale sul fatto che gli strumenti della telemedicina possono contribuire alla realizzazione di una rete assistenziale tra centri specialistici e territorio, rendendo attuabile quella “medicina di prossimità” così rilevante per le malattie neurodegenerative. 

 Le cronicità metaboliche e cardiorespiratorie possono usufruire efficacemente di due strumenti come il telemonitoraggio e il telecontrollo tra i più potenti della telemedicina. Soggetti affetti da diabete, scompenso cardiaco, cardiopatia ischemica, Osas e Bpco rappresentano la popolazione di riferimento ad hoc di progetti di monitoraggio in regime di cure domiciliari, e costituiscono una priorità sanitaria e sociale anche in ambito di Pnrr, come d’altronde succederà per altre malattie e fragilità assistibili. Tali progetti dovranno poter sfruttare al massimo la potenza, la velocità e la memoria proprie degli strumenti di telemedicina. L’articolo, inoltre, passa in rassegna parametri di misurazione, device e indicatori utilizzabili in situazioni cliniche proprie dell’ambito metabolico e cardiologico e descrive la sequenza logica da utilizzare per rendere efficace e sicuro il telemonitoraggio. In conclusione, telemonitoraggio e telecontrollo non potranno che migliorare l’assistenza territoriale a livello individuale e di popolazione, incrementando parallelamente le conoscenze mediche, attraverso sistemi avanzati di ricerca come quelli basati sulle intelligenze artificiali.

Nonostante la televisita e il teleconsulto rappresentino prestazioni mediche da remoto semplici da effettuare e realizzare, essi non possono costituire gli unici strumenti di telemedicina della digital health, ma devono, al contrario, entrare a far parte integrante di una revisione sostanziale della sanità territoriale tutta, così come immaginato nel Pnrr. Il contributo riporta, in modo sintetico e divulgativo, il lavoro degli esperti del sottogruppo su televisita e teleconsulto il cui scopo è quello di trasferire nella concretezza delle attività quotidiane le definizioni di televisita e teleconsulto, già emanate come Accordo Stato, Regioni e Province autonome del 17/12/2020, Rep. Atti 215/CSR, rimarcandone le caratteristiche peculiari e le relative conseguenze operative.

Dopo aver introdotto la definizione e le finalità della teleassistenza, in quanto atto professionale basato sull’interazione a distanza tra il professionista e il paziente/caregiver tramite videochiamata, il contributo descrive popolazione di riferimento e prestazioni erogabili in modalità di teleassistenza, con un’attenzione alle norme legislative e deontologiche proprie delle professioni sanitarie che anche a tali attività devono applicarsi. Gli interventi di teleassistenza si estendono alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria, e al supporto alle cure palliative integrandosi, sempre, con il piano di cura. Nelle conclusioni dell’articolo, anche l’auspicio di un impegno comune di tutte le professioni sanitarie affinché il nostro SSN raggiunga l’obiettivo di una efficace e diffusa teleassistenza.

 La telemedicina si configura come un’innovazione tecnologica capace di fornire cure efficaci, incrementare l’equità di accesso ai servizi, e ridurre le risorse necessarie per la fornitura del servizio. Il contributo sottolinea come – nonostante il potenziale – l’adozione dei servizi di telemedicina sul territorio non sia uniforme ed esistano esperienze diversificate, alcune di successo, altre meno. Molto spesso, queste differenze sono causate dai diversi processi operativi che si sono sviluppati per la gestione e l’organizzazione dei servizi di telemedicina. Nelle conclusioni emerge che la sfida del management sanitario è quella di progettare i processi seguendo un modello “patient driver”, ponendo attenzione ai meccanismi di integrazione e coordinamento, agli strumenti di comunicazione, alle competenze dei professionisti, ai ruoli e attività dei soggetti erogatori; e cercando, infine, di superare le resistenze organizzative che possono generarsi nei processi di cambiamento e innovazione

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