Si è svolta, presso la Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, l’audizione del dott. Francesco Bevere - Direttore Generale di Agenas, sulla “Sostenibilità del Servizio sanitario nazionale con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità”. Per il Direttore di Agenas "è necessario analizzare più approfonditamente le conseguenze dei successi prodotti dal risanamento dei conti della sanità, poiché non sempre ad essi corrispondono analoghi miglioramenti sul fronte della riqualificazione e dell'offerta dei servizi alla persona". Nel corso dell'audizione ha ricordato che "il Rapporto della Corte dei Conti sulla sanità ha sottolineato il rischio di una riduzione delle cure in alcune regioni per effetto dei piani di rientro." Infatti, se pure la Corte ha "confermato gli effetti positivi del percorso di risanamento dei conti, il punto di debolezza del sistema rimane ancora oggi quello della disomogeneità sul territorio degli interventi di riqualificazione dei servizi di assistenza sanitaria". Il Direttore Generale di Agenas ha, inoltre, sottolineato come, secondo l'ultimo rapporto Ocse, il nostro Paese "abbia migliorato la qualità dell’assistenza sanitaria negli ultimi decenni, anche se restano da affrontare molti nodi e sicuramente il più importante è quello della sostenibilità del sistema e, quindi, della sua stessa sopravvivenza". "La sostenibilità in sanità - ha proseguito - oltre a fattori strettamente economici, ne comprende altri, tra i quali la ricerca e lo sviluppo scientifico e tecnologico; la crescita professionale degli operatori, l'innovazione dei sistemi informatici e di comunicazione; l'utilizzo etico ed appropriato delle risorse; l'attenzione alle fragilità ed alle disuguaglianze". A proposito dell’utilizzo etico delle risorse, Bevere ha illustrato quanto contenuto nel recente accordo tra Agenas e Autorità nazionale anticorruzione-Anac "per la realizzazione di una collaborazione di natura amministrativa finalizzata ad individuare e sperimentare modelli integrati di controllo interno per la gestione dei rischi collegati al governo delle aziende sanitarie, con specifico riferimento al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e legalità, attraverso il recupero dei valori di integrità e di etica professionale ed aziendale."

Le risposte alle questioni poste dalla sostenibilità del Ssn possono giungere dal nuovo Patto per la salute 2014-2016 che ha individuato "il quadro di riferimento per la sostenibilità del sistema ed ha definito il ruolo di Agenas, affidando all’Agenzia nuovi compiti ed un ruolo più forte ed incisivo in tema di monitoraggio, analisi e controllo. Nell’articolo 12, comma 7, il Patto per la salute prevede che Agenas realizzi un sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell’andamento dei singoli Sistemi sanitari regionali, per consentire di rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Sistemi sanitari regionali, in termini di  qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati." Tagli e tetti di spesa, controlli stringenti sulle prestazioni, aumento delle compartecipazioni, ha specificato, sono "misure più o meno efficaci per garantire la sostenibilità finanziaria della spesa sanitaria nel breve periodo ma, da sole, non sono in grado di tenere sotto controllo adeguatamente i principali fattori di crescita della spesa nel lungo periodo; presentano, inoltre, rischi per quanto riguarda il mantenimento dei livelli di qualità e di equità dei sistemi sanitari regionali." "Eventuali ulteriori interventi di riduzione del finanziamento, in assenza di interventi finalizzati al recupero di inefficienze o inappropriatezze nell’erogazione dei servizi e delle prestazioni - ha proseguito -si ripercuoterebbero sistematicamente sul volume, sui livelli, sulla qualità e sulla sicurezza delle cure, nonché sull’accesso ai servizi da parte dei cittadini, soprattutto di quelli più svantaggiati. Ulteriori riduzioni di risorse, in assenza di quei cambiamenti strutturali di cui accennavo sopra, non appaiono compatibili con la sostenibilità del sistema sanitario, già messo a dura prova dalle manovre dei precedenti governi. Anche le Regioni cosiddette ‘virtuose’ potrebbero avere seri problemi se non si rafforzano gli interventi volti al recupero delle risorse impiegate con modalità inappropriate ed inefficienti, entrando capillarmente nei livelli di complessità che caratterizzano ogni sistema sanitario locale".

"Potremo dirci pienamente soddisfatti - ha concluso Bevere - quando ci sarà la possibilità di documentare un corretto equilibrio tra l'efficienza delle risorse impiegate e i risultati ottenuti in termini di salute, alla luce dei bisogni emergenti della popolazione".

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