La novità più rilevante dell’edizione 2016 del PNE riguarda il nuovo strumento di valutazione sintetica, cosiddetta “Treemap”. A partire da quest’anno infatti ogni struttura può essere valutata sia sulla base dei risultati ottenuti per ciascuno degli indicatori del PNE sia sulla base di un’analisi sintetica per area clinica, operata tenendo conto della validità e del peso differente di ciascun indicatore. Sono 7 le aree cliniche principali considerate ai fini di questa nuova valutazione per struttura: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, gravidanza e parto, osteomuscolare.
L’analisi di ogni struttura è rappresentata graficamente da un rettangolo suddiviso al suo interno in piccoli rettangoli di dimensione e colori diversi che corrispondono alle aree cliniche considerate. La grandezza dei rettangoli è proporzionale al volume di attività nell’area clinica di riferimento rispetto al totale dell’attività complessiva delle diverse aree cliniche della struttura. Il colore corrisponde invece alla valutazione conseguita: punteggio molto alto = verde scuro, alto = verde chiaro, punteggio medio = giallo, basso = arancione, molto basso = rosso e dati non disponibili = grigio.
Sintesi dei risultati
Nella cartina dell’Italia allegata (PDF) è possibile visualizzare per ciascuna regione la proporzione di strutture ospedaliere che nel 2015 riportano livelli di qualità alti o medio-alti, in almeno la metà delle attività valutate della struttura. Ad esempio, nella Regione Toscana tra il 15% e il 30% delle 81 strutture ospedaliere presentano livelli di qualità alti o molto alti in almeno il 50% delle loro attività.
Nel 2015, a livello nazionale, le strutture che raggiungono livelli di qualità alti o molto alti, con specifico riferimento alle aree valutate, sono il 14,7% del totale delle strutture valutate dal PNE. Se gli stessi criteri fossero stati applicati nel 2010, le strutture sarebbero state meno del 9%, a testimonianza dei risultati positivi raggiunti dai diversi sistemi sanitari regionali.
Nella seconda cartina dell’Italia allegata (PDF) è riportata invece la percentuale di strutture con livelli bassi o molto-bassi di qualità, con specifico riferimento alle aree cliniche valutate, in almeno il 50% dell’attività valutata. A fronte di una media nazionale del 10%, in Campania e in Abruzzo sono circa un terzo le strutture con livello di qualità basso o molto basso.
La Metodologia del Treemap
La valutazione e la corrispondente attribuzione del colore è stata effettuata su una selezione di indicatori PNE (PDF) maggiormente rappresentativi dell’area clinica a ciascuno dei quali è stato attribuito un peso proporzionale alla rilevanza e alla validità dell’indicatore stesso nell’area di pertinenza. Per ogni indicatore sono state identificate un massimo di 5 classi di valutazione, attribuendo a ciascuna classe un punteggio da 1 (alta qualità) a 5 (bassa qualità). Le classi di valutazione sono state definite in base alle soglie minime di rischio riportate nel DM 70 (Regolamento sugli standard ospedalieri), in base alle evidenze della letteratura scientifica di riferimento e alla distribuzione osservata tra le varie strutture ospedaliere.
Questo nuovo strumento di valutazione, cosiddetto Treemap, consentirà alle Regioni di individuare e monitorare le strutture da sottoporre a piani di efficientamento e riqualificazione, come previsto dal DM del 21 giugno 2016 sui “Piani di efficientamento e riqualificazione” attuativo della legge di stabilità 2016. Le strutture saranno quindi chiamate a presentare alla propria Regione di appartenenza il piano di riqualificazione qualora presentino una o più aree cliniche rientranti nella classe molto bassa di valutazione (rossa) corrispondenti al 15% dell’attività totale, oppure qualora rientrino in una o più aree nella classe bassa di valutazione (arancione) corrispondenti al 33% dell’attività complessiva.