“L’impiego dei marker tumorali per i pazienti oncologici - afferma Carmine Pinto, Presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) - rappresenta ancora oggi un settore di importante inappropriatezza con ricadute rilevanti per i successivi iter diagnostici indotti (pensiamo solo agli esami radiologici, esami di medicina nucleare, esami endoscopici che vengono richiesti), per i continui e spesso inutili e stressanti follow-up, e per le risorse economiche richieste con scarso o assente beneficio clinico. L’AIOM ha fortemente voluto questa Guida che definisce con metodologia scientifica le indicazioni e gli usi appropriati nei vari setting di patologia oncologica dei marker tumorali circolanti. È necessaria un'informazione diffusa a tutti i professionisti dalla medicina generale agli ospedali per sviluppare un'omogeneità culturale che produca salute e corretta informazione per i pazienti. Solo una comune consapevolezza permetterà in futuro di evitare quanto ad esempio successo con la richiesta indiscriminata del PSA per la diagnosi del carcinoma della prostata nella popolazione generale maschile”.
La voce di AIOM - Associazione italiana di oncologia medica
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