osservatorio buone praticheLa gestione delle emergenze-urgenze in ostetricia è piuttosto complessa: implica il coinvolgimento di diverse figure professionali (ginecologo, ostetrica, anestesista, neonatologo, infermiere) e deve sempre garantire la qualità e l’efficacia del trattamento per ridurre al minimo il rischio di mortalità. Saper gestire le emergenze-urgenze in ostetricia significa attuare un buon coordinamento del team di specialisti coinvolti. Tale aspetto è frequentemente ostacolato dalla mancanza di procedure concordate efficienti per la gestione delle varie situazioni cliniche, dall’utilizzo di una terminologia non ben codificata per stabilire il grado di urgenza ostetrica e dalle difficoltà nel monitoraggio accurato del benessere fetale in travaglio di parto. Proprio per questo la Fondazione Fatebenefratelli di Roma ha realizzato un progetto con l’obiettivo di costruire un programma di formazione in grado di integrare l’esperienza (simulazione di situazioni critiche) con la riflessione sull’esperienza (debriefing), facilitando e sviluppando l’apprendimento delle tecniche e dei protocolli di intervento e il coordinamento dell’equipe.
Molto soddisfatto il campione dei partecipanti al progetto che ha validato e promosso il metodo didattico proposto. In totale 332 i discenti del corso, scelti in base alle diverse professioni in campo (ostetriche, infermieri, ginecologi, medici, anestesisti, pediatri, studenti), al ruolo svolto (coordinatori, responsabili, direttori UOC, specializzandi, tirocinanti) e agli anni di servizio. In particolare, dai questionari somministrati è emersa una grande soddisfazione per il programma, che si è rivelato efficace e innovativo, interessante ma soprattutto utile. Integrando le più recenti risorse formative e acquisizioni metodologiche nella valutazione della gestione delle emergenze materno fetali in ostetricia, il corso si è articolato in lezioni frontali teoriche (i temi: Arresto cardiaco in gravidanza, Emorragia ostetrica, Eclampsia, Rianimazione neonatale), in lezioni pratiche tramite la simulazione “reale” (Noelle: innovativo simulatore in scala 1:1 e new born) e in debriefing (Confronto: discussione tra operatori e istruttori e riproduzione audiovisiva dello scenario simulato).
I risultati del progetto hanno dimostrato il valore della simulazione clinica avanzata nelle emergenze materno-feto-neonatali, che con l’ausilio di tecnologie moderne, si è rivelato uno strumento didattico proattivo in grado di prevenire e anticipare i problemi di una situazione emergenziale, riproducendo procedure routinarie così come eventi rari ma seri e sviluppando una comunicazione interdisciplinare come prevenzione della substandard care (che troppo spesso è responsabile della mortalità e della near miss mortality materno-neonatale). Inoltre il momento del debriefing, ovvero la riflessione post-esperienziale, si è rivelata una fase fondamentale di confronto a partire dagli errori e dagli eventi avversi tra gli operatori per la riorganizzazione stessa dell’esperienza e la crescita interprofessionale; dall’elaborazione dei dati raccolti si è evinto che il debriefing potrebbe diventare uno strumento di utilizzo quotidiano.

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