Un provvedimento atteso da tempo che ci mette in linea con gli altri Paesi europei, garantendo più garanzie e tutele per gli operatori delle professioni sanitarie e assicurando allo stesso tempo ai pazienti la possibilità di essere risarciti in tempi brevi e certi per gli eventuali danni subiti. È il leit motiv del contributo dell’On. Federico Gelli, relatore per la Commissione Affari sociali, pubblicato sul numero 40 di Monitor, il quale sintetizza la ratio della legge nella necessità di rispondere “a due problematiche come la mole del contenzioso medico legale e il fenomeno della medicina difensiva […] Ricordiamo, infatti, che nell’ultimo decennio si è registrata una crescente mole di ricorsi nei confronti dei professionisti della sanità che, in ben oltre il 90% dei casi, si risolve in un nulla di fatto”.
Riguardo alle polemiche nate intorno alla responsabilità civile dei professionisti sanitari, il responsabile PD della sanità risponde così: “Con questa nuova norma, non facciamo altro che ‘indirizzare’ la richiesta risarcitoria dei pazienti verso il soggetto ‘più forte’, ossia gli ospedali o le strutture sanitarie. In questo caso, tengo a sottolinearlo ancora una volta, non vi è alcuna inversione dell’onere della prova e la prescrizione resta ferma a 10 anni”. L’auspicio di Gelli è che prima della pausa estiva Palazzo Madama riesca ad approvare il disegno di legge sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari.