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C’è un filo conduttore che lega gli ultimi dieci anni (2005- 2015) di governance sanitaria, ossia la necessità di coniugare la contrazione della spesa sanitaria senza penalizzare la qualità del servizio sanitario, l’esigenza di attuare l’integrazione ospedale-territorio, la lotta alle inefficienze e agli sprechi, la definizione di standard di quantità e qualità dei servizi sanitari.
È il decennio delle politiche di contenimento della spesa sanitaria, laddove essa è sinonimo di sprechi e inefficienze, al fine di salvaguardare la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.
Tocca a Francesco Storace (2005-2006) incidere sulla spesa farmaceutica, promuovendo l’utilizzo dei farmaci generici, nella convinzione che si debba coniugare la necessità di poter disporre di farmaci sicuri con quella del risparmio.
Inizia a prendere forma l’esigenza di superare una concezione ospedalocentrica, attraverso l’integrazione ospedale-territorio e la valorizzazione del Medico di medicina generale, obiettivi che caratterizzano anche l’esperienza del Ministro Livia Turco (2006-2008) con la realizzazione delle prime case della salute per poter garantire quella continuità assistenziale dall’ospedale al domicilio.
Questo, d’altronde, è il biennio che segna lo spartiacque nella governance sanitaria, con la stipula dei primi Piani di rientro per le Regioni in disavanzo sanitario e la firma del primo Patto della Salute con il quale Stato e Regioni, pur nel rispetto dei nuovi equilibri economico-finanziari, vogliono sancire il primato dei bisogni di salute sull’economia.
La creazione di un sistema di valutazione nazionale, in grado di monitorare l’efficacia e l’efficienza delle strutture sanitarie per migliorare la qualità e la sicurezza delle cure erogate, caratterizzano l’esperienza ministeriale di Ferruccio Fazio ( 2009-2011).
Un’opera di manutenzione del servizio sanitario è l’obiettivo del decreto del Ministro Renato Balduzzi 2011 -2013 che affronta punti nevralgici della sanità: dalla riorganizzazione della medicina territoriale alle norme per la nomina dei direttori generali e dei primari, fino all’attività intramuraria passando per il regolamento sui nuovi standard ospedalieri diretto a garantire livelli omogenei di assistenza ospedaliera in tutta Italia.
Appropriatezza delle prestazioni, lotta agli sprechi e alla corruzione, definizione di nuovi livelli essenziali perché un servizio sanitario deve saper dare una risposta adeguata ai nuovi bisogni sanitari. E ancora, applicazione per i direttori generali del principio “Chi sbaglia, decade”, perché il nostro sistema ha bisogno di manager che sappiano produrre buona sanità.
Sono alcune delle ultime misure legislative fortemente volute dall’attuale Ministro Lorenzin, ma questa è cronaca dei nostri giorni.

 

 

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Sanità nelle Regioni 

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