È partita la Call for Good Practice 2015, l’ottava edizione della raccolta delle buone pratiche per la sicurezza dei pazienti. Quest’anno le buone prassi potranno essere inviate dal 22 giugno al 6 novembre e i coordinatori delle Regioni potranno validare quelle pervenute fino al 15 novembre 2015. L’iniziativa, realizzata dall’Osservatorio Buone Pratiche, in collaborazione con il Comitato Tecnico delle Regioni e il Ministero della Salute, è rivolta alle Regioni e Province Autonome, nonché alla strutture accreditate, pubbliche e private del Ssn e ai professionisti della sanità, che possono segnalare gli interventi messi in atto con l’obiettivo di migliorare la sicurezza del paziente e delle cure. Purtroppo ancora oggi, malgrado i numerosi sforzi per migliorare la sicurezza dei pazienti, gli eventi avversi rappresentano uno dei principali problemi di salute pubblica a livello globale, con circa 43 milioni di pazienti che subiscono danni da cure sbagliate in ospedale ogni anno, cioè uno ogni 10 ricoveri. Lo ha dichiarato il prof. Liam Donaldson responsabile del dipartimento sicurezza del paziente dell’Organizzazione mondiale della sanità, intervenendo di recente al congresso “The golden bridge: communication and patient safety”, promosso dal Centro Rischio Clinico della Regione Toscana.
Allo stesso tempo alla Convention nazionale dei Clinical risk manager, svoltasi a Bari e alla quale hanno partecipato anche i responsabili Agenas, è stato ricordato come, secondo i dati dell’Eurobarometro 2014, il 53% dei cittadini europei che devono entrare in ospedale, temano un avvento avverso. Nel nostro Paese il tasso di incidenza di eventi avversi in ospedale è del 5,2%, in linea con le percentuali degli altri Paesi Ue.
L’Osservatorio buone pratiche per la sicurezza dei pazienti - istituito per l’esercizio della funzione di monitoraggio delle buone pratiche, attribuita all’Agenas da un’Intesa tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome - ha avviato le sue attività nel febbraio 2008. Favorire il trasferimento delle esperienze facilitando l’accesso alle informazioni, sostenendo lo scambio di conoscenze e promuovendo l’integrazione e l’interazione tra Regioni, organizzazioni sanitarie e professionisti: questo l’obiettivo principale dell’Osservatorio che rappresenta altresì uno strumento attraverso il quale il cittadino/paziente può essere informato in merito alle diverse iniziative prese per il governo del rischio clinico nelle strutture sul territorio nazionale.
In linea con la Risoluzione del Parlamento europeo del  maggio 2015 su un’assistenza sanitaria più sicura in Europa, l’Osservatorio intende favorire la piena attuazione della Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea (2009) promuovendo la sicurezza anche nella continuità del percorso di assistenza del paziente (soprattutto all’atto del passaggio tra l’ospedale e il settore delle cure primarie) e l’applicazione delle buone pratiche in materia di igiene per limitare la diffusione di infezioni associate all’assistenza. Per questa ragione nella Call 2015 verrà attribuita particolare rilevanza alle esperienze di applicazione di tre pratiche per la sicurezza: check list (Oms) per la sicurezza in chirurgia; riconciliazione farmacologia; interventi multimodali per l’igiene delle mani.
Ampio rilievo, inoltre, verrà attribuito alle esperienze di miglioramento della sicurezza del paziente realizzate nell’ambito dell’assistenza primaria. Ciò anche ai fini di possibili scambi di conoscenze ed esperienze con altri Paesi europei che hanno avviato specifici programmi di miglioramento della sicurezza delle cure primarie che rappresentano la porta di accesso, il primo contatto delle persone con il servizio sanitario. Occorre ricordare come le campagne per la prevenzione delle infezioni collegate all’assistenza mediante l’igiene delle mani e la sicurezza chirurgica attraverso la linea guida e la check list di sala operatoria, abbiano prodotto buoni risultati. Ma ancora oggi esistono forti criticità con un’adesione all’igiene delle mani da parte degli operatori che non supera il 40%, mentre la check list di sala operatoria talune volte viene applicata in modo burocratico, come un mero adempimento formale.
Infine va ricordato che anche l’edizione 2015 della Call è improntata alla stretta sinergia con le attività in corso di realizzazione a livello europeo, nell’ambito della Joint Action PaSQ (European Union Network for Patient Safety and Quality of Care), pertanto le esperienze segnalate all’Osservatorio Agenas potranno confluire all’interno dell’archivio web disponibile a livello europeo.

Per approfondimenti sulla Call e informazioni per la partecipazione:

 

 

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Sanità nelle Regioni 

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