La sala delle Conferenze della sede Enpam era affollata quando ha preso il via il convegno promosso da Agenas e dedicato ad “Assistenza primaria: monitoraggio della qualità e valutazione d’impatto nei progetti Agenas – Matrice – MedinaLuna”.

La società si trasforma, migliora l’aspettativa di vita, ma aumentano le fragilità e le patologie croniche o a lungo termine, per questa ragione il governo dell’Assistenza primaria e della Long Term Care è sempre più al centro della riorganizzazione del Servizio sanitario nazionale.

Alcuni dati presentati nel corso dell’evento parlano chiaro: la popolazione mondiale è in continuo aumento, la quota media di anziani over 80 tra i Paesi dell’Ocse è pari al 3,9% nel 2010 e si prevede pari al 10% nel 2050. In Italia nel 2011 gli over 65 erano il 12,3%, si prevede che saranno il 16,6 nel 2030, mentre gli over 80 saranno circa il 9%. E cresce la prevalenza di patologie croniche: quasi il 39% degli italiani dichiara di essere affetto da almeno una delle principali patologie croniche; il 20% da almeno due e tra gli over 75 la percentuale tocca il 68,2%. Sono oltre 3 milioni le persone con disabilità, di cui il 78% anziani. Il costo economico aumenta e in termini di incidenza sul Pil di una nazione: oltre 38 trilioni di dollari (cioè il 48% del Pil globale nel 2010) nei prossimi 20 anni.

Alla luce di questi numeri destano particolare interesse i risultati dei progetti di ricerca che l’Agenas ha realizzato, con il Ministero della Salute, enti di ricerca e Regioni, volti al monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici e dei modelli organizzativi sperimentati per fornire assistenza alle persone non autosufficienti e ai malati cronici.

Ciò in ottemperanza al Patto per la salute 2014-2016 che prevede che Agenas realizzi uno specifico “sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell’andamento dei singoli Ssr per rilevare in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle Aziende sanitarie e dei Ssr in termini di qualità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati. Per lo svolgimento di tale attività, si avvale di un nucleo operativo funzionalmente dedicato” (art.12, comma 7). Si tratta inoltre di dare una prima risposta alle Raccomandazioni dell’Ocse pubblicate su “Revisione Ocse sulla qualità dell’assistenza sanitaria italiana” del gennaio 2015 laddove l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico chiede di: sviluppare un approccio più omogeneo per monitorare e migliorare la qualità del Ssn; implementare un’infrastruttura informativa meno frammentata; rafforzare l’assistenza territoriale, in particolare la gestione della cronicità, attraverso la diffusione di modelli di gestione integrata dei pazienti; sfruttare meglio i dati esistenti superando le barriere al linkage tra diversi database. E il sistema Matrice, presentato nei dettagli nella giornata di lavoro, è stato appunto costruito per poter leggere in modo integrato, omogeneo e confrontabile l’assistenza territoriale offerta su tutto il territorio nazionale attraverso i flussi amministrativi correnti. Attraverso il collegamento dei dati delle informazioni presenti a livello locale sui diversi contatti di cura del singolo individuo con il Ssn è stato possibile produrre informazioni sui percorsi della cronicità e della non autosufficienza e sui diversi modelli di gestione delle patologie. Nella sessione pomeridiana del convegno sono stati illustrati alcuni dei Progetti che hanno visto l’impegno dell’Agenzia, dal progetto Medina “Qualità ed equità dell’assistenza sanitaria territoriale erogata alle persone affette da malattie croniche: analisi organizzativa dei modelli proattivi implementati a livello regionale”, al progetto Luna “Sviluppo e valutazione di un set di indicatori per monitorare l’assistenza agli anziani non autosufficienti”.

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Sanità nelle Regioni 

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