L’indagine sulla salute dell’Istat, “Gravidanza, parto e allattamento al seno”, ci dice che è buona l’assistenza ricevuta dalle donne durante la gravidanza che risulta sempre più medicalizzata; che è aumentata l’attenzione a stili di vita adeguati; che è in aumento l’allattamento al seno; nota dolente è che il ricorso al cesareo resta il più alto in Europa con il 36% dei casi. Ma come stanno le cose prima della gravidanza? Qual è l’attenzione che la coppia che desidera un figlio dedica alla propria salute prima della gestazione? I problemi legati alla riproduzione sono di varia natura e non sono rari: difficoltà a concepire nei tempi desiderati, aborto spontaneo, malattie o complicanze di vario tipo durante la gravidanza, basso peso neonatale dovuto a prematurità…

Ma è possibile ridurre il rischio dei cosiddetti “esiti avversi”? Naturalmente sì, basta pensarci prima, basta prevenire. La prevenzione infatti è l’insieme delle azioni finalizzate ad impedire o ridurre il rischio, ossia la probabilità che si verifichino eventi non desiderati.

Agenas ha dato un primo contributo a queste problematiche presentando il progetto, realizzato con l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù, “La salute della coppia prima della gravidanza: conoscere per comunicare”. Obiettivo del workshop, svoltosi presso l’Auditorium del Ministero della Salute, quello di illustrare gli interventi a tutela della salute della coppia che possono essere messi in atto prima della gravidanza e allo stesso tempo verificare come l’uso di Internet possa veicolare, nel modo giusto, questo tipo di informazioni. 

L’incontro si è svolto il 18 novembre scorso, una data non casuale poiché il giorno prima, il 17, si è celebrata la Giornata Mondiale della Prematurità, manifestazione che ha coinvolto più di 60 Paesi con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e delle malattie dei neonati. In Italia i bambini che nascono prematuri sono circa 50 mila l’anno e se le cause in parte sono sconosciute, altre possono spesso essere prevenute.

Per questo l’informazione assume un ruolo determinante. “La coppia necessita di essere accompagnata in un percorso informativo ben strutturato – ha infatti sottolineato, tra l’altro, il Direttore di Agenas Francesco Bevere – oltre che mediato da un contatto diretto con gli operatori sanitari, anche attingendo informazioni da siti attendibili e ufficiali”.

Bruno Rusticali, ginecologo, che ha curato il progetto per conto di Agenas ha spiegato che le parole chiave del progetto sono, appunto, prevenzione e comunicazione in quanto si studiano strategie efficaci di comunicazione finalizzate alla salute riproduttiva, un campo dove gli aspetti sono molteplici, complicati e portatori di problematicità di diverso tipo. “Tutte le coppie che prima o poi pensano di avere un bambino - ha aggiunto - desiderano tre cose fondamentali: avere il figlio nel momento più adatto, senza intercorrere in problemi di infertilità o ridotta fertilità, avere un decorso della gravidanza del tutto normale e sereno e soprattutto avere un figlio sano. Purtroppo ciò non si verifica nel 100% dei casi”.

E il workshop ha messo in evidenza come in tema di salute preconcezionale ci sia, soprattutto in Italia, ancora molto da fare poiché sono parole che ancora non appartengono alla nostra cultura e nelle coppie non c’è piena consapevolezza dell’importanza di tale tematica. Il periodo preconcezionale è invece importantissimo per il nascituro perché permette alla futura madre di essere fisicamente pronta a portare a termine una gravidanza senza complicazioni.

I focus group del progetto hanno mostrato come il 59% delle donne non abbia mai consultato il medico nei mesi precedenti la gravidanza per chiedere consigli in merito: la gravidanza è vissuta soprattutto come un evento naturale della vita, che non ha bisogno dell’intervento del medico fino a che non si instaura, inoltre non comunicano a nessuno, ginecologo o medico di famiglia, che stanno cercando di avere un bambino, considerandolo un fatto estremamente privato.

“Se una donna assume acido folico prima della gravidanza, per esempio, riduce il rischio del 72% di anencefalia e spina bifida - afferma Pierpaolo Mastroiacovo, pediatra, Direttore dell'ICBD, International Centre on Birth Defects and Prematurity - e se non fuma riduce il rischio di infertilità di circa il 30%” ed elenca le cinque le strategie più importanti da mettere in atto: aiutare tutti ad avere uno stile di vita salutare; raccomandare a tutti di consultare il proprio medico di fiducia regolarmente; aiutare i giovani a pensare al proprio futuro riproduttivo e tutte le coppie a evitare gravidanze indesiderate o intempestive; fornire informazioni su come evitare i vari “fattori di rischio”, che minacciano la salute riproduttiva e la salute a distanza dei propri figli, in vista di una gravidanza; prescrivere a tutte le donne in età fertile l’assunzione giornaliera di 0.4 mg di acido folico.

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