“A suo avviso l’Azienda per cui lavora promuove l’aggiornamento? Come giudicherebbe il comfort dell’ambiente in cui lavora nell’ambito della sua Unità Operativa? È soddisfatto del supporto che ottiene dai suoi superiori? Si sente parte integrante dell’Azienda?”
Sono queste alcune delle domande a cui hanno risposto oltre 200 operatori della sanità e che fanno parte del “Questionario per la rilevazione dell’empowerment dei professionisti in sanità”, lo strumento realizzato nell’ambito della ricerca per la valutazione dell’empowerment dei professionisti nelle organizzazioni sanitarie, promossa da Agenas e realizzata in collaborazione con la Fondazione Censis. Il progetto è parte delle attività che l’Agenzia svolge per promuovere nelle Regioni e Province autonome modelli di valutazione e potenziamento dei processi di empowerment dei cittadini e dei professionisti, il tutto in funzione del miglioramento della qualità dei servizi sanitari.
Il Patto per la salute ha assegnato un ruolo centrale all’organizzazione sanitaria e quindi alle persone che la compongono. “Costruire attraverso Agenas un sistema in grado di valorizzare l’organizzazione, significa concentrarsi sulla performance dell’azienda sanitaria, ma anche e soprattutto valorizzare gli autori della performance, ovvero tutte le persone che operano all’interno e per l’organizzazione sanitaria” ha infatti affermato il DG di Agenas, Bevere.
Di conseguenza, accanto ad una sempre maggiore analisi e comprensione della qualità e soddisfazione percepita dai pazienti, è fondamentale avviare indagini analoghe nei confronti degli operatori, fare una diagnosi e promuovere iniziative per migliorare il clima organizzativo, la qualità del lavoro e del tempo e alimentare il senso di appartenenza all’organizzazione.
Il Questionario realizzato vede una prima versione composta da 84 item organizzati in 10 aree di indagine che esplorano dieci aspetti della vita lavorativa dei professionisti in sanità ritenuti particolarmente significativi. Nello specifico le aree indagate sono: il comfort; l’aggiornamento; l’informazione nell’Azienda e nella Uo; l’esercizio dell’attività lavorativa; la soddisfazione; i meccanismi premianti/avanzamento di carriera; l’identificazione con l’azienda e con l’Uo; le relazioni; la sicurezza e tutela; il malessere. Questa prima versione è risultata particolarmente indicata per una rilevazione a livello locale. La sperimentazione ha visto la partecipazione dell’Ospedale Riuniti Umberto I – G.M. Lancisi – G. Salesi di Ancona, dove hanno preso parte all’indagine 128 operatori (80,5% di rispondenza) e dell’Ospedale di Foligno, dove sono stati intervistati 96 operatori ed è stata registrata una percentuale di rispondenza del 100%. Un’adesione così alta è stata sicuramente favorita dal coinvolgimento dei professionisti al processo di valutazione. Infatti, fin dall’inizio è stato discusso con gli intervistati lo strumento, è stata data loro la possibilità di valutare la rilevanza di quanto richiesto e di segnalare ulteriori elementi ritenuti importanti per la rilevazione. I dati emersi hanno permesso alle Direzioni aziendali delle strutture coinvolte di attuare fin da subito interventi migliorativi a vari livelli per la risoluzione delle criticità emerse.
Questi i risultati delle strutture interessate. Per quanto riguarda il comfort dell’ambiente di lavoro emerge un’opinione tendenzialmente positiva circa gli aspetti strutturali interni all’Azienda (pulizia degli ambienti, illuminazione, servizi igienici). Le criticità riguardano in particolare la disponibilità di servizi come parcheggi e asili nido.
Alla voce aggiornamento i giudizi positivi si riferiscono soprattutto alle attività concrete di formazione, mentre le criticità riguardano l’operato strategico dell’Azienda.
Il trasferimento di informazioni appare migliore passando dal livello macro-strutturale (Azienda) al livello micro (Unità operativa). Giudizi negativi sono frequenti rispetto alla capacità dell’Azienda di trasferire informazioni.
Attività lavorativa: si nota una soddisfazione generale rispetto alla professione svolta, le difficoltà si riferiscono all’organizzazione del lavoro come la turnistica.
Guardando alla soddisfazione degli operatori i giudizi positivi si riscontrano con frequenze più alte rispetto al rapporto stabilito con i pazienti e con i familiari dei pazienti.
Meccanismi premianti: le opinioni favorevoli riguardano il lavoro svolto e il rapporto con gli utenti, mentre il livello di soddisfazione tende a diminuire in riferimento ad alcune scelte operate dell’Azienda.
L’identificazione risulta molto più forte con il proprio gruppo di lavoro piuttosto che con l’Azienda ed anche sul fronte delle relazioni si nota che gli operatori sono più soddisfatti dei rapporti di tipo orizzontale piuttosto che verticale.
Sul tema della sicurezza e tutela positivi sono i pareri riguardo alla capacità dell’Azienda di adottare misure adeguate.
In generale sia le relazioni di tipo verticale e orizzontale, che il rapporto con l’attività professionale non sembrano essere fonte di malessere.
Questa prima versione del questionario è stata successivamente oggetto di ulteriori analisi di tipo qualitativo e quantitativo che hanno permesso l’identificazione di un set più ristretto di item sul quale è stata promossa la discussione e la condivisione con i referenti delle Regioni e delle Province Autonome, attraverso gli esperti del gruppo di lavoro interregionale sull’empowerment.
Questa seconda versione del questionario, condivisa con i referenti regionali, costituisce una proposta per un sistema di rilevazione di livello nazionale, e mantiene, rispetto alla versione precedente, la strutturazione in dieci aree di indagine, ma si compone complessivamente di 46 item.
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