"Considero la riforma degli enti vigilati dal mio Dicastero un passaggio imprescindibile nel percorso, già avviato, volto all’attuazione del nuovo Patto per la salute, siglato nello scorso mese di luglio e il cui contenuto normativo è stato già tradotto in specifiche disposizioni legislative nell’art. 39 del DDL Stabilità 2015; ciò in considerazione delle finalità del Patto e delle nuove funzioni che ne sono derivate sia in capo all’Aifa che all’Agenas. La riforma degli enti vigilati è un passaggio imprescindibile del percorso di attuazione del nuovo Patto della salute, in considerazione delle sue finalità e delle nuove funzioni derivate per Aifa e Agenas, necessaria anche per garantire una efficacia vigilanza e strutture competitive nella ricerca e di vigilanza".
È racchiusa in questa premessa, il leit motiv della riforma delle tre agenzie: Aifa, Agenas e Iss, illustrata dal Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, dinanzi alla Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, a conclusione dell’indagine conoscitiva sul ruolo e l’assetto organizzativo degli enti vigilati dal Ministero della Salute.
“Scientificamente evoluta, efficiente sia nella tempistica delle autorizzazioni che nella funzione ispettiva”, sono le parole chiave contenute nelle linee programmatiche della riforma dell’Aifa, che va - nelle intenzioni del Ministro - assolutamente potenziata. "Potenziamento della struttura - ha specificato Lorenzin - che deve tradursi in personale più qualificato per accelerare i procedimenti di valutazione dei dossier dei medicinali e conseguentemente la tempistica delle autorizzazioni». L’obiettivo ambizioso è quello di «rendere l’Agenzia una grande Agenzia del farmaco a livello europeo che non tema il confronto con la FDA americana solo così - ha sottolineato Lorenzin - potremmo attrarre nel nostro Paese le aziende farmaceutiche che intendono investire in ricerca sui farmaci innovativi".
“Rafforzamento e nuovo modo di intendere l’attività di affiancamento, e ancora potenziamento del sistema di monitoraggio, analisi e controllo” così come previsto dal Patto per la salute 2014 -2016: sono gli aspetti salienti sui quali si è soffermata il Ministro, illustrando la riforma dell’Agenas.
Un riordino che è anche "un’occasione per ridefinirne e rafforzarne il ruolo – alla luce delle nuove esigenze e dei nuovi obiettivi derivanti dal programma di governo di revisione della spesa e dal Patto - ma anche - ha precisato Lorenzin - l’opportunità di sistematizzare, in modo definitivo, i compiti e le funzioni che essa svolge, in forza di numerose disposizioni normative che hanno, non di rado, comportato una sovrapposizione tra i compiti e le funzioni dell’Agenas con quelli propri del Ministero".
A proposito del rafforzamento della funzione tecnico-operativa di supporto ai Ministeri (della salute e MEF) che affiancano le Regioni in Piano di rientro (art.12, comma 6 del Patto), il responsabile del Dicastero della salute ha sollevato la necessità di "un nuovo modo di intendere l’attività di “affiancamento” che potrà essere ben interpretato con una governance rinnovata, così da rendere il sistema più efficiente e capace di gestire situazioni di elevata complessità".
È ribadita, inoltre, l’importanza del sistema di monitoraggio, analisi e controllo dell’andamento dei singoli Sistemi sanitari regionali che dovrà realizzare l’Agenzia al fine di rilevare, in via preventiva, attraverso un apposito meccanismo di allerta, eventuali e significativi scostamenti delle performance delle aziende sanitarie e dei SSR, in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati.
“Prestigio, competenza dei suoi professionisti e capacità di fare rete con altri enti ed istituzioni” sono, invece, gli obiettivi che l’Istituto Superiore di Sanità dovrà porsi con il riordino, una volta terminata la fase di commissariamento. Fase che deve essere "un’occasione non solo per riequilibrare i conti dell’Ente, ma anche per avviare una più ampia opera di efficientamento, modernizzazione e sviluppo dell’ISS, secondo i più evoluti standard che connotano i principali enti di ricerca internazionali". Mission dell’ISS sarà quella di "riappropriarsi della sua connotazione di massimo Ente di riferimento per la ricerca, non solo in Italia ma anche all’estero, e fatta salva la sua personalità di ente pubblico, deve essere in grado di confrontarsi anche con il settore privato".
Per approfondimenti: