Il 20 ottobre scorso è stato presentato alla stampa, alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, l’edizione PNE 2014, il Programma Nazionale Esiti sviluppato da Agenas per conto del Ministero della salute sui dati aggiornati al 2013. Il Programma fornisce valutazioni comparative di efficacia, sicurezza, efficienza e qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario e documenta evidenze sull’associazione tra volumi di attività ed esiti ai fini dell’individuazione degli standard qualitativi e quantitativi dell’assistenza ospedaliera. “Non una classifica”, come chiarisce il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzinma uno strumento di valutazione che ci permette di attuare correttivi di performance, un’azione di supporto alle Regioni realizzata insieme alle Regioni stesse, un mezzo per la valutazione e la misurazione che nel Patto per la salute è considerato determinante”.

“Da questa edizione in poi - ha dichiarato il Direttore generale di Agenas Francesco Bevere, “il PNE sarà uno degli strumenti determinanti anche per consentire ad Agenas di effettuare, assieme alle Regioni, il monitoraggio, l’analisi ed il controllo previsti dall’articolo 12 del Patto per la salute 2014 - 2016. Questi strumenti consentiranno al sistema di ‘giocare d’anticipo’ e di intervenire tempestivamente su difetti assistenziali e gestionali, per evitare la cronicizzazione delle criticità riscontrate”.

L’edizione 2014 di PNE analizza 131 indicatori che consentono di individuare tempestivamente scostamenti dei valori per le singole aziende rispetto al valore medio nazionale, al benchmark nazionale e agli anni precedenti (2008-2013). Gli indicatori sono discussi nell’ambito del Comitato PNE, composto dai rappresentanti di Regioni, Province Autonome, del Ministero della Salute ed Istituzioni scientifiche, si avvale inoltre della collaborazione delle società scientifiche. La progettazione, gestione, disegno e analisi dati e gestione del sito web è svolta dal Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio in qualità di centro operativo PNE di Agenas. Se nella fase attuale, PNE si concentra soprattutto sugli interventi di assistenza ospedaliera il programma valuta anche, in maniera indiretta, la qualità delle cure territoriali, con possibili applicazioni in termini di programmazione sanitaria (mediante l’elaborazione delle Schede di dimissione ospedaliera relative al 2013).

Uno dei corsi di formazione a distanza che ha avuto più successo in assoluto tra tutti i programmi di formazione è stato proprio quello sul Programma nazionale esiti, realizzato sulla piattaforma della FNOMCEO e dell’IPASVI, a cui hanno aderito più di 65.000 persone e che presto verrà replicato.

Il sito del Programma nazionale esiti è uno strumento finalizzato all’audit clinico organizzativo delle aziende sanitarie e al miglioramento dei percorsi di cura delle strutture. Il pubblico a cui si rivolge è quindi composto da operatori sanitari, direzioni aziendali, Regioni e Province autonome (Assessorati, Agenzie, strutture tecnico-scientifiche identificate dalle Regioni). Il nuovo sito PNE 2014, che si presenta con una rinnovata veste grafica, è organizzato in 5 sezioni:

Struttura ospedaliera/ASL”, l’area che comprende tutti gli indicatori calcolati in PNE (58 indicatori di esito/processo, 50 per volumi di attività e 23 indicatori di ospedalizzazione) organizzati in 10 aree cliniche; per ciascun indicatore, oltre alla scheda informativa e al protocollo operativo, sono disponibili sia i risultati generali, che indicano graficamente l’andamento nazionale 2008-2013 e la variabilità per ospedale/ASL distinti per Regione e anno, sia i risultati dettagliati, in cui, a seconda dell’indicatore, è possibile visualizzare il numero di pazienti/residenti ricoverati, la percentuale di esiti osservati, confrontati con la media nazionale e gli anni precedenti.

Sintesi per struttura/ASL”, una sezione in cui è possibile selezionare un ospedale o un’ASL di residenza e visualizzare i risultati dettagliati di tutti gli indicatori calcolati in PNE.

Emergenza-Urgenza”, la parte del sito che contiene le informazioni relative alla copertura dei dati dell’emergenza urgenza per le diverse regioni e la distribuzione per numero di accessi e tempi di permanenza per struttura.

Strumenti per Audit”, un’area finalizzata alla valutazione della qualità dei dati utilizzati per le elaborazioni PNE.

Sperimentazioni regionali”, che comprende i protocolli degli indicatori calcolati dalle regioni che hanno attivi sistemi informativi sanitari non ancora disponibili a livello nazionale.

Le valutazioni dell’edizione 2014 del PNE rivelano forti disomogeneità nell’efficacia e nell’appropriatezza delle cure tra Regioni, aree territoriali e ospedali, con importanti variazioni temporali, presentando una variabilità intraregionale superiore a quella interregionale. Sono inoltre documentate forti differenze nei volumi di attività per quelle procedure chirurgiche per le quali esistono prove scientifiche del rapporto esistente tra volumi di attività ed esito delle cure. Tuttavia come ha dichiarato il Direttore Generale di Agenas Francesco Bevere “I risultati del 2013 documentano sensibili miglioramenti delle situazioni regionali che nel 2010 e nel 2011 registravano condizioni di erogazione gravemente carenti per alcuni gruppi di patologie. Grazie agli audit regionali avviati proprio sulla base dei dati del PNE, molte di quelle situazioni registrano già oggi notevoli miglioramenti. Questo a conferma che la strada indicata dal Patto per la salute e in particolare l’articolo 12 va nella giusta direzione.”  Per fare un esempio, la proporzione di fratture di femore sopra i 65 anni di età operate entro due giorni è passata dal 28.7% del 2008 al 45.7% del 2013, restando ancora al di sotto dello standard atteso, superiore all’80%. Sulla base dei dati di mortalità a un anno, si stima che il numero di decessi prevenuti in questo periodo, grazie all’anticipazione dell’intervento, è di circa 6000 unità.

A questo proposito, il Direttore Scientifico, Dott.ssa Marina Davoli ha confermato come “i dati di PNE, coerentemente con quanto noto in letteratura, dimostrano che la pubblicazione dei dati di esito e l’utilizzo di queste misure come strumento di governo del sistema (per esempio l’utilizzo come indicatori di risultato per i Direttori Generali) migliorano la qualità delle cure. Un uso però riduttivo e meccanicistico delle misure di esito per definire incentivi o sanzioni può determinare effetti indesiderati ed opportunismi di codifica dei sistemi informativi che inficiano le valutazioni”.

Per approfondimenti:

 

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Sanità nelle Regioni 

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