Si stanno svolgendo davanti alla XII Commissione della Camera dei Deputati - Affari sociali le audizioni in merito all’indagine conoscitiva sul ruolo, l’assetto organizzativo e le prospettive di riforma dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). In questo contesto è stato ascoltato, il 10 settembre u.s., il Direttore Generale di Agenas, Francesco Bevere.

Il Direttore ha risposto ad alcune domande sulle attività dell’Agenzia e in particolare a quelle affidatele dal nuovo Patto per la salute.

Nella sua relazione di fronte alla Commissione Affari sociali della Camera ha illustrato i compiti principali dell’Agenzia e, in particolare, le attività affidatele dal nuovo Patto per la salute 2014-2016. Quali i principi fondamentali a cui ci si deve  ispirare?

Uno degli elementi portanti del nuovo Patto è l’appropriatezza. Ciò deriva dalla constatazione che una delle criticità del sistema dipende proprio dalla scarsa capacità, in alcuni contesti regionali, di monitorare e risolvere in maniera stringente tutte le inefficienze gestionali ed organizzative del sistema.  L’appropriatezza si declina, per l’appunto, nella riprogettazione degli standard dell’assistenza ospedaliera, dell’accesso in pronto soccorso e dell’assistenza territoriale, nell’utilizzo delle apparecchiature, nelle procedure per le indagini diagnostiche e dei percorsi diagnostici-terapeutici, nella riorganizzazione del sistema della governance e dei processi organizzativi e gestionali, nel rafforzamento dell’azione di monitoraggio e controllo sui livelli essenziali di assistenza, sulla qualità e sicurezza delle cure ad ogni livello di erogazione.

Un ruolo rilevante per Agenas, come ha precisato più volte, a partire dall’art. 12 che delinea per l’Agenzia funzioni specifiche di monitoraggio, controllo e di allerta, per segnalare disfunzioni e inefficienze nei sistemi sanitari regionali e nei rispettivi ospedali. In cosa si traduce in particolare?

Il Patto ha indicato gli aspetti sui quali è necessario intervenire per assicurare un efficientamento del sistema e sui quali l’Agenas dovrà impegnarsi anche attraverso nuove e più incisive modalità operative. Ricordo i più importanti: qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi; poi la gestione dei rischi nel sistema di governance, il rafforzamento delle attività del Programma nazionale di valutazione esiti; la formazione di linee guida; la formazione manageriale; la cooperazione europea; il coinvolgimento dei malati e dei cittadini.

Agenas è chiamata a realizzare uno specifico sistema di monitoraggio (art. 12, comma 7), analisi e controllo dell’andamento dei singoli sistemi sanitari regionali e delle aziende sanitarie. Questo significa che ci si concentrerà sui risultati e sulle performance delle organizzazioni sanitarie, al fine di intervenire prima che si realizzino le condizioni che impongono l’adozione di misure straordinarie.

Il Patto restituisce un ruolo centrale all’organizzazione sanitaria, e, di conseguenza, alle persone che la compongono. Creare, attraverso l’Agenzia, un sistema in grado di valorizzare l’organizzazione, significa sì concentrarsi sulla performance dell’azienda sanitaria e, quindi, sul risultato in termini di qualità, quantità, sicurezza, efficacia, efficienza, appropriatezza ed equità dei servizi erogati ma, prima di ogni cosa, significa valorizzare gli autori di quella performance, ovvero le persone che operano all’interno e per l’organizzazione sanitaria.

Tra i punti più importanti sui quali è necessario intervenire ha indicato la gestione dei rischi nel sistema di governance.

Purtroppo  negli ultimi anni fenomeni di diffusa illegalità hanno messo in crisi i sistemi di monitoraggio e controllo della maggior parte delle aziende sanitarie, che si sono rivelati spesso inadeguati per assicurare una gestione sana, imparziale e trasparente. Di fronte alla diffusione di fenomeni di corruzione si avverte la necessità di una radicale rivisitazione dei “sistemi di controllo interno” delle aziende sanitarie. Agenas proporrà la sperimentazione di modelli integrati per la gestione dei rischi collegati al governo delle aziende sanitarie, la cui implementazione è tesa a garantire l’adozione di misure idonee a realizzare processi aziendali corretti, con specifico riferimento al raggiungimento degli obiettivi di trasparenza e legalità, anche attraverso il recupero dei valori di integrità e di etica professionale ed aziendale. Un modello di riferimento che costituirà un ulteriore strumento in grado di aiutare il management delle aziende sanitarie a fornire a tutte le parti interessate un concetto comune e condiviso di controllo. Per monitoraggio e controllo si intende quel processo finalizzato a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi che rientrano in precise categorie: efficacia ed efficienza delle attività operative; attendibilità delle informazioni di bilancio; conformità alle leggi e ai regolamenti in vigore. Monitoraggio e controllo non sono solo fatti di carattere tecnico, ma elementi della più generale corporate governance, su cui sempre più si sta concentrando l’attenzione delle autorità politiche, delle authority, degli amministratori e dei dirigenti.

Inoltre, lei ha sottolineato l’importanza di rafforzare le attività del Programma Nazionale di valutazione degli Esiti, affidato all’Agenzia dal Ministero della Salute nel 2010.

Il PNE valuta gli esiti dell’assistenza ospedaliera, per tutte le strutture ospedaliere, sia dal punto di vista dei produttori di servizi, che da quello delle aziende sanitarie, titolari delle funzioni di tutela della salute della popolazione. In questi anni di applicazione, le strategie di diffusione e di comunicazione dei risultati del PNE all’interno delle Regioni hanno favorito il suo utilizzo come strumento di miglioramento dell’efficacia e dell’appropriatezza a livello di singolo ospedale e a livello regionale. L’analisi temporale degli indicatori di esito ha permesso e permette di valutare i cambiamenti prodotti, evidenziando le eterogeneità geografiche e per singola struttura. Il PNE continua, così, a contribuire in maniera importante per tutti i livelli organizzativi al processo di miglioramento continuo dell’assistenza erogata, garantendo la possibilità del confronto nazionale. La pubblicazione di rapporti periodici sulla performance dei sistemi sanitari è diventata ormai pratica comune nei principali Paesi di area OCSE. Potremmo dire che misurare le performance dei sistemi sanitari oggi costituisce un’attività dovuta da parte dei decisori, per orientare le loro politiche e garantire la trasparenza dei risultati ottenuti ai cittadini.

Il PNE dovrà sviluppare ulteriormente obiettivi quali: rafforzare il ruolo di strumento a disposizione di aziende e operatori sanitari per il miglioramento delle performance e per l’analisi dei profili critici attraverso le attività di audit; aggiornare periodicamente le soglie di volume e di esito per la definizione degli standard quantitativi e qualitativi sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili; individuare altri fattori che determinano gli esiti dei processi assistenziali (oltre ai volumi di attività), come ad esempio modelli organizzativi, quali gli ospedali ad intensità di cure. Inoltre: valutare l’efficacia e sicurezza di nuove tecniche chirurgiche dal momento della loro introduzione nella pratica clinica; valutare gli esiti dei percorsi diagnostico terapeutici per patologie croniche ed acute; valutare gli esiti dei percorsi di cura per patologie oncologiche. Per tutto questo l’Agenas promuoverà audit clinici e linee guida per il settore sanitario e socio sanitario.

Le attività svolte nel sistema sanitario sono caratterizzate per un elevato grado di complessità, esse esigono, a tutti i livelli, una preparazione e formazione specifica. Come si intende operare per garantirle?

Un processo generale di riprogettazione del sistema, di riqualificazione e di riorganizzazione in termini di capacità di governo, richiede che sia realizzata l’alta formazione di coloro che saranno destinati a guidare il cambiamento. Per questa ragione l’Agenas organizzerà, in collaborazione con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione, una specifica sezione per l’alta formazione manageriale in ambito sanitario, che si occupi dei temi specifici del management sanitario e delle politiche della salute. Attraverso questo percorso formativo si potranno individuare e formare, insieme alle Regioni, le professionalità adeguate a gestire le nuove sfide del Servizio sanitario nazionale, anche in funzione di quanto previsto dall’art. 3 bis del D.lgs 502/92 in relazione agli elenchi di idonei alla nomina a Direttori generali delle aziende ed enti del SSN.

Novità importanti per l’Agenzia sono previste anche dall’art. 28 del Patto per la salute.

Infatti il Patto prevede che l’Agenas svolga uno specifico ruolo nell’attività di monitoraggio sia dell’attuazione del nuovo Patto per la salute 2014 - 2016, sia delle misure di revisione della spesa sanitaria previste dal programma del Governo.L'articolo 28 ha previsto l’istituzione, presso l’Agenzia per i servizi sanitari regionali, di un Tavolo tecnico interistituzionale permanente, cui è affidato il compito di monitoraggio e vigilanza sull’attuazionedi tutti i provvedimenti del Patto e su tutte le misure di revisione della spesa sanitaria, con la partecipazione delle Regioni, secondo modalità condivise. Il Tavolo è coordinato dall’Agenzia ed è composto da rappresentanti del Ministero della Salute, del Ministero dell’Economia e delle Finanze e delle Regioni.

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Sanità nelle Regioni 

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