Intervista a Giovanni Caracci, Dirigente dell'Area funzionale "Qualità e Accreditamento" I progetti di ricerca dell’AGENAS relativi alla realizzazione delle reti oncologiche, che oggi rappresentano una priorità per i sistemi sanitari nazionali, indicano un impegno dell’Agenzia in questo ambito. Può illustrarci brevemente le finalità dell’attività di ricerca in questo settore? La mission dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali rispetto all’implementazione delle reti oncologiche è senz’altro ambiziosa e complessa. L’obiettivo principale, nel rispetto delle indicazioni contenute nell’Intesa dell’ottobre 2014 tra il Governo e le Regioni e le P.A riguardante il “Documento Tecnico di indirizzo per ridurre il carico di malattia del cancro - anni 2014-2016”, è quello di contribuire a promuovere la riduzione della disparità di offerta delle cure oncologiche nelle diverse realtà regionali del nostro Paese e la promozione dei più elevati standard di qualità dell’assistenza oncologica. Nello specifico quali sono gli obiettivi da raggiungere o già raggiunti per l’implementazione delle reti oncologiche? Ad AGENAS è stato affidato il compito di elaborare una proposta tecnica per un sistema di monitoraggio e valutazione dello stato di implementazione delle reti oncologiche regionali. Si tratta di uno strumento innovativo, finora poco esplorato e concepito nella prospettiva di promuovere il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza dei percorsi clinico-assistenziali in ambito oncologico e di garantire a pieno la centralità della persona quale elemento di riferimento per la definizione dei percorsi di cura. Più in generale c’è un impegno dell’AGENAS, in collaborazione con esperti e referenti regionali, su diversi fronti, ad esempio nell’elaborazione, insieme con le Società scientifiche, di raccomandazioni e standard di qualità sia nell’ambito dell’oncologia dell’adulto che di quella pediatrica, oltre che nella valutazione dell’esperienza e degli atteggiamenti in riferimento ai modelli di integrazione delle cure, con la collaborazione delle associazioni di rappresentanza dei pazienti e dei cittadini. Anche in questo settore, AGENAS attribuisce un ruolo prioritario alla centralità della persona e all’empowerment? Nella prospettiva di piena espressione della centralità della persona, il requisito centrale è rappresentato dal disegno e dalla realizzazione del percorso clinico-assistenziale che prende le mosse dalla prevenzione, sostiene il coinvolgimento dei MMG e PLS e percorre le diverse fasi di cura e assistenza. È necessario coinvolgere tutti i soggetti protagonisti di tale percorso - pazienti, familiari, operatori, professionisti - anche promuovendo momenti di valutazione secondo la loro prospettiva, al fine di innescare azioni di miglioramento della qualità e della sicurezza delle cure. Il monitoraggio dell’innovazione organizzativa, infatti, oltre ad indicatori di performance clinica e fattori di costo-efficacia, deve tenere conto anche del cambiamento culturale, dell’emergere di nuove figure professionali, delle trasformazioni organizzative interne al sistema e del costrutto di esperienza del paziente. In tal senso, è risultata particolarmente interessante l’attività di costruzione di un modello di valutazione e di monitoraggio dei processi di cura, che tenga conto dei punti di vista di tutti i soggetti coinvolti (decisori politici, i dirigenti, i professionisti e i pazienti). Ne è conseguito uno strumento disegnato per misurare la percezione di continuità di cura secondo la prospettiva di pazienti con diagnosi di neoplasia della mammelle e del colon-retto. Tale strumento, messo a punto in collaborazione con l’Azienda unica della Romagna e l’IRCCS Irst di Meldola, sarà presto disponibile a livello nazionale e, ci si augura, che sarà presto utilizzato per monitorare il percorso oncologico ed innescare azioni di miglioramento a livello locale e delle reti oncologiche regionali. Nuovi adempimenti relativamente alle reti oncologiche derivano dal decreto ministeriale n.70 del 2 aprile 2015.
Il Regolamento recante definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera, come è noto, fa riferimento alla necessità di una maggiore integrazione ospedale-territorio; e questo vale ancor più relativamente all’organizzazione reticolare dei servizi oncologici che rappresenta uno strumento per promuovere e garantire due elementi fondamentali del percorso di cura: la continuità e l’integrazione. In tale ottica è necessario coniugare le indicazioni fornite a livello programmatorio con aspetti che emergono dalla valutazione, sia in termini gestionali che di esperienza del paziente.
Ha collaborato la dott.ssa Angela Angelastro dell'Area funzionale "Qualità e Accreditamento"
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