AGENAS, nell’ambito della collaborazione tecnico-operativa alle Regioni e alle singole aziende sanitarie, rende noti i Monitoraggi nazionali ex ante dei tempi di attesa per l’attività libero-professionale intramuraria (ALPI) nonché i volumi delle prestazioni ambulatoriali e di ricovero, erogati in attività istituzionale e ALPI per l’anno 2021.
Il lavoro presenta i dati di quattro monitoraggi svolti in modalità ex ante (al momento della prenotazione) delle prestazioni prenotate in attività libero professionale nell’anno 2021 (gennaio, maggio, luglio, ottobre). Le quattro rilevazioni si sono svolte secondo le “Linee Guida per il monitoraggio ex ante delle prestazioni prenotate in ALPI”, predisposte da AGENAS in collaborazione con il Ministero della Salute, esperti delle Regioni e Provincie Autonome, Istituto Superiore di Sanità e Cittadinanzattiva.
Tutte le 21 Regioni/PA hanno partecipato alle quattro rilevazioni nazionali svoltesi nelle settimane indice prestabilite salvo casi relativi ad un singolo periodo. Rispetto al totale delle 196 strutture sanitarie (97 ASL, 80 AO/AOU, 17 IRCCS, 2 INRCA), che erogano prestazioni ambulatoriali in attività libero-professionale intramoenia, il 90% del totale delle strutture (176) hanno partecipato a tutti e quattro i monitoraggi nazionali.
Monitoraggio dei volumi delle prestazioni ambulatoriali
La rilevazione nasce dall’esigenza di verificare il previsto rispetto dell’equilibrio tra le prestazioni rese dal professionista in regime istituzionale e in ALPI come previsto dal Piano Nazionale del Governo delle Liste di attesa (PNGLA) 2019-2021. Ogni rilevazione misura l’attività di prenotazione riferita a 69 prestazioni, suddivise tra visite specialistiche (14) e prestazioni strumentali (55), di una settimana indice nei mesi precedentemente indicati.
Nel complesso, dopo una forte riduzione dei volumi, sia in istituzionale sia in ALPI, registrata dal 2019 al 2020, dovuto all’emergenza Covid, emerge un netto recupero delle prestazioni. Nello specifico:
- 2019: Alpi 4.765.345; istituzionale 58.992.277;
- 2020: Alpi 3.204.061; istituzionale 43.398.623;
- 2021: Alpi 4.229.140; istituzionale 57.675.542.
La prestazione più erogata in ALPI, come per il 2020, risulta essere la visita cardiologica (541.820) seguita dalla visita ginecologica (463.667), da quella ortopedica (397.709), dalla visita oculistica (300.916) e dall’elettrocardiogramma (330.354). Anche nel 2021 l’elettrocardiogramma (3.939.159) è la prestazione più erogata in attività istituzionale, seguita, dalla visita oculistica (3.825.384), dalla visita ortopedica (3.516.476), dalla TC (3.417.724) e dalla visita cardiologica (3.410.645). Visita ginecologica ed Ecografia ginecologica risultato le prestazioni con il rapporto percentuale ALPI istituzionale più alto, rispettivamente al 30 e al 40 percento.
Monitoraggio dei volumi delle prestazioni di ricovero
Per tutti i ricoveri effettuati presso tutte le strutture pubbliche e private accreditate, erogati sia in regime istituzionale sia in regime intramoenia, è necessario l’inserimento del paziente nella lista di attesa, tramite procedura informatizzata.
Dall’analisi dei volumi delle prestazioni di ricovero eseguite in attività libera professione e quelle effettuate in attività istituzionale si nota che le Regioni che erogano più prestazioni in ALPI sono la Campania, l’Emilia-Romagna, il Lazio e la Lombardia. Per quel che riguarda i DRG, il più erogato in ALPI è rappresentato dal parto cesareo senza CC (1.922 nel 2019, 1.656 nel 2020, 1.891 nel 2021), seguito da interventi su utero e annessi non per neoplasie maligne senza CC (1.327 nel 2019, 896 nel 2020, 1300 nel 2021).
Dall’analisi dei valori medi dei giorni di attesa per classe priorità, si rileva, come prevedibile, un’importante differenza tra i tempi di attesa delle prestazioni erogate in istituzionale ed in ALPI (a vantaggio degli interventi chirurgici in intramoenia) per i quali si rimanda alla sezione dedicata.
Tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali
Anche in questo caso le rilevazioni riguardano le 69 prestazioni ambulatoriali. Confrontando i dati a livello nazionale nei 4 monitoraggi ex ante per i mesi di gennaio, maggio, luglio e ottobre, emerge come:
- circa il 59% delle prenotazioni ha un tempo di attesa inferiore ai 10 giorni;
- circa il 29% delle prenotazioni viene fissato tra gli 11 e i 30/60 giorni (a seconda che si tratti di una visita specialistica o di una prestazione strumentale);
- per il 13% delle prenotazioni si deve attendere oltre i 30/60 giorni.
Scendendo nello specifico delle singole prestazioni si nota che più del 75% delle visite otorinolaringoiatriche, delle TAC, delle polipectomie dell’intestino crasso in corso di endoscopia sede unica, dell’elettrocardiogramma dinamico (holter) e degli esami audiometrici tonali, viene prenotato entro i 10 giorni. La mammografia si conferma essere la prestazione che registra invece la percentuale più bassa di prenotazioni entro i 10 giorni (mammografia monolaterale 40%, mammografia bilaterale 40%), seguito dalla visita endocrinologica (42%), dalla ecografia bilaterale della mammella (47%) e fotografia del fundus (47%).