Giorni di lavoro all’Osservatorio Buone Pratiche, istituito presso Agenas per il monitoraggio delle “Buone Pratiche per la sicurezza del paziente”, compito attribuito all’Agenzia dall’Intesa Stato-Regioni del 2008. Si sta portando a termine, infatti, la classificazione delle prassi segnalate in occasione della VII edizione della Call for Good Practice (che quest’anno si è svolta nel periodo 16 giugno-3 novembre) e validate dai coordinatori delle Regioni.

Un’ottima annata questa del 2014: alla “chiamata” si è risposto da tutta Italia con l’invio di circa 300 Buone Pratiche, numero che si è mantenuto pressoché invariato nel corso degli anni e che ha portato, dal 2008 ad oggi, ad oltre 2 mila le procedure registrate nel database dell’Osservatorio, mentre sono saliti a circa 800 i professionisti “compilatori”. Ciò a testimonianza della forte attenzione rivolta alla sicurezza del paziente e delle cure da parte degli operatori della sanità e di tutte le strutture pubbliche e private accreditate del SSN.

18 le Regioni che hanno partecipato quest’anno: Toscana, Lombardia, Friuli e Puglia sono quelle che hanno dato il contributo maggiore.

Due le tipologie richieste e segnalate: la Pratica Clinica, cioè “la procedura operativa standardizzata nell’assistenza sanitaria e all’interno dell’organizzazione sanitaria che tocca direttamente il paziente” e la Pratica di Clinical Risk Managementprocedura operativa, politica, strategia o pratica, nell’assistenza sanitaria e all’interno dell’organizzazione sanitaria il cui obiettivo è quello di raggiungere l’equilibrio ottimale tra rischi, costi e benefici e che interessa in maniera indiretta il paziente”.

Duplici anche le tematiche a cui le Pratiche devono rispondere: l’implementazione delle Raccomandazioni emanate dal Ministero della Salute in tema di prevenzione di eventi sentinella - alla data attuale sono 16 le Raccomandazioni consultabili anche sul sito del Ministero (LINK) e la gestione e prevenzione degli Eventi sentinella, eventi avversi di particolare gravità che possono comportare morte o grave danno al paziente - Elenco  (LINK).

Ad una prima analisi della Call 2014 risultano essere numerose le pratiche implementate con successo anche in altri contesti, più del 30% sono già state trasferite e il 45% prevedono il coinvolgimento diretto delle associazioni dei cittadini. In particolare, le Pratiche Cliniche fanno riferimento ai Farmaci/fluidi endovenosi per il 12%, alla Documentazione per il 5%, al Sistema rapido di allerta per il 4%. Le Pratiche di Risk Management riguardano prevalentemente la realizzazione di iniziative e interventi per la sicurezza del paziente (24%). In tema di implementazione delle Raccomandazioni le prassi validate si riferiscono per il 15% alla prevenzione della morte, coma o grave danno derivati da errori in terapia farmacologica; per il 13% alla corretta identificazione dei pazienti, del sito chirurgico e della procedura; per il 10% alla prevenzione della ritenzione di garze, strumenti o altro materiale all’interno del sito chirurgico. Infine, per ciò che riguarda gli eventi avversi, si segnala un 12% di pratiche relative alle infezioni ospedaliere, mentre un 7% si riferisce all’igiene delle mani, pratica di cui si sollecita l’attuazione in tutti i Paesi membri dell’Unione Europea, assieme alla Riconciliazione farmacologica e alla Checklist per la sicurezza in chirurgia.

Una novità della Call 2014 ha riguardato la scheda di rilevazione, che è stata allineata a quella dell’analogo sistema di rilevazione europeo, sviluppata nel corso della Joint Action PaSQ - European Union Network for Patient Savety and Quality of Care - www.pasq.eu (LINK), a cui Agenas partecipa come Associated Partner e come National Contact Point. Il nuovo formato della scheda permetterà di far confluire più agevolmente le pratiche inserite nell’Osservatorio anche nel database europeo. Circa 40 Buone Pratiche della Call 2013, selezionate con la collaborazione del Comitato tecnico delle Regioni per la sicurezza dei pazienti, sono confluite nell’archivio web europeo portando così a 104 quelle targate “made in Italy” inserite nel corso dei due “round” di rilevazione (2012-2013).

Cambiamenti anche per il database, la sezione in cui è possibile consultare tutte le esperienze inviate - a partire dal 2008 – all’Osservatorio Buone Pratiche.

In linea con il ciclo delle buone pratiche e in particolare con la fase di diffusione/trasferimento, per ogni esperienza è visualizzabile l’intera documentazione trasmessa all’Osservatorio, corredata dai riferimenti dei professionisti da contattare per eventuali approfondimenti. Il database dell’Osservatorio è consultabile attraverso la selezione di uno o più criteri di ricerca: Anno, Regione, Classificazione OBP (Osservatorio Buone Pratiche Agenas), Raccomandazione, Evento Avverso, Titolo dell’esperienza. E, a partire dal 2014, è stata aggiunta la nuova Classificazione PaSQ, naturalmente valida per le pratiche inserite da quest’anno. Cinque le categorie:

Pratica Sicura, che ha dimostrato la propria efficacia in termini di miglioramento della sicurezza. Il miglioramento deve essere dimostrato attraverso il confronto tra la misurazione baseline effettuata prima dell’implementazione e la valutazione successiva all'implementazione. La valutazione comparativa può essere sia quantitativa che qualitativa.

Pratica Potenzialmente Sicura, per la quale è stata effettuata una misurazione baseline ma i suoi effetti, in termini di miglioramento della sicurezza, non sono ancora stati valutati.

Pratica di Efficacia Non Provata, che è stata implementata e valutata, ma la cui valutazione comparativa tra il prima e il dopo non ha evidenziato miglioramenti.

Pratica Non Implementata, che non è stata ancora implementata; si tratta, ad esempio, di iniziative o idee in fase di sviluppo.

Pratica Non Valutata, che viene così classificata se è stata implementata, ma non è stata effettuata una misurazione baseline.

 

Per approfondimenti:

 

 

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